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Segnalato su Webtrekitalia - Portale di cultura Trek

L'ospite accanto a me è Gillo Pontecorvo. Regista e non solo, perché oltre ad avere diretto opere che sono vanto del nostro cinema si è impegnato anche nelle grandi istituzioni come, ad esempio, alla Mostra Cinematografica di Venezia (da lui diretta dal 1992 al 1996) e al Consiglio di Amministrazione di Cinecittà. Per saperne di più sia sulla biografia sia sulla filmografia, cliccate su www.labiennale.com e www.fucine.com ma, la Rete è ricca di altri, numerosi riferimenti, basta accendere i motori di ricerca.
Prendo spunto per quest'incontro da una lodevole iniziativa, nata tre anni fa, patrocinata dal Ministero Affari Esteri: Cinemae, festival internazionale di cortometraggi. Il Nostro, in questa edizione del 2001, ha guidato la sezione dei corti d'autore selezionandone e presentandone sette.

 

Benvenuto a bordo, Gillo…
Ciao Armando
Voglio farti assaggiare, in omaggio alle tue origini pisane, un grande vino toscano: Excelsus '95 di Banfi …qua il bicchiere…ecco fatto.Adesso ascoltami: il Capitano Picard è bravissimo, per lodarne la guida, a Roma direbbero "è un bel manico", però noi nello spazio stiamo, schizziamo "a manetta", prudenza vuole che tu trasmetta sulla Terra il tuo ritratto…
Io sono dominato da alcune manie, e sono contento di averle perché convinto che hobby e passioni rendano la vita più piacevole. Le mie manie sono tre: la musica classica, le piante e le donne.
Un bel tris. Prima del debutto nel lungometraggio, sei stato documentarista…ne ricordo uno bellissimo, Pane e zolfo…e anche la tua adesione a "Cinemae" dimostra l'interesse che hai per quel formato. Una volta i documentari, ora i corti…
Il documentario è stata la scuola sulla quale si sono formati tanti autori, da Antonioni, a Vancini, a Maselli, ai Taviani. Abituava a fare i conti con la grammatica del cinema, ti faceva capire, per dirne una, l'importanza di una giusta scelta per la velocità di una panoramica, ma anche, e soprattutto, ad avere interesse e direi quasi affetto per la realtà che ci circonda. Oggi ritengo i corti più importanti ancora. Perché costringono il debuttante, oltre a tenere presente la grammatica cinematografica, a comporre una storia, dirigere gli attori, capire i problemi della colonna musicale.
Internet avrà un'influenza sul cinema? E, se sì, in quale direzione?
Internet avrà un'influenza sul cinema "medio", ma il cinema d'autore non credo che potrà esserne molto influenzato, se non in piccola misura.
Sono molti a dire che il cinema italiano attraversa un periodo particolarmente infelice…
Non sono d'accordo. In ogni paese, nel cinema, come nella musica e nella letteratura, ci sono stati dei cicli, degli alti e bassi. Ricordiamoci quale periodo grigio hanno avuto in Francia dopo quello di rilievo della nouvelle vague. E lo stesso si può dire della Germania, dove dopo il nuovo cinema tedesco c'è stato un lungo periodo di mediocrità.
No, non drammatizzerei, come siamo abituati a fare quando si parla di noi stessi, anzi non mi sembra di essere troppo ottimista nel dire che oggi vedo segni di risveglio nel cinema italiano.
Hai fatto parte del gruppo di registi che hanno girato a Genova durante il G8. Che mi dici su quell'esperienza?
E' stata un'esperienza molto importante. Non solo per me ed altri della mia generazione, ma soprattutto per i più giovani che se non altro hanno avuto l'occasione di riprendere un ruolo che è sempre stato degli intellettuali, e in particolare dei cineasti, che però si era un po' perso negli ultimi anni, ruolo di vigilanza e partecipazione.
Sei tra i registi più famosi e meno prolifici del nostro cinema. Vedremo un tuo nuovo film?
Credo proprio di no. Non sento il bisogno e la voglia di fare un film tanto per farlo.
Ancora oggi mi capita di rifiutare cinque o sei proposte all'anno che mi arrivano dall'Italia o dall'estero, ma farò un film soltanto se, per caso o per fortuna, venisse a me, oppure mi venisse offerta da altri, un'idea che, a torto o ragione, potesse entusiasmarmi.
A tutti gli ospiti di questa taverna spaziale, prima di lasciarci, infliggo una riflessione su Star Trek… che cosa rappresenta quel videomito nel nostro immaginario?
Confesso, sentendomi colpevole, di non avere mai visto Star Trek.
Siamo quasi arrivati a Pontekorvia, pianeta di celluloide abitato da alieni che si cibano di frames e vivono in flashback…se devi scendere, ti conviene prenotare la fermata. Stoppiamo qui l'intervista, anche perché è finita la bottiglia di Excelsus '95 di Banfi …Però torna a trovarmi, io qua sto…
E' stato un viaggio piacevole. Tornerò.
Ti saluto com'è d'obbligo sull'Enterprise: lunga vita e prosperità!

 

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